Intervista a Angela Formaggia
Abbiamo il piacere di intervistare Angela Formaggia, proprietaria della sartoria Alta Moda Angela, a cui siamo legati da un rapporto di stima e collaborazione costruito negli anni.
Come e quando nasce il suo amore per il mondo della moda?
Il mio amore per la moda e i vestiti nasce sin da bambina, quando facevo impazzire mia madre con i vestitini delle bambole.
Dopo le scuole medie ho frequentato per due anni l’Accademia di Brera, sono poi passata alla Marangoni, dove a 19 anni sono diventata insegnante di taglio.
Ho poi iniziato a lavorare nella sartoria della grande Germana Maruccelli e, grazie alle mie capacità e al grande impegno, a soli 24 anni sono diventata responsabile dell’atelier composto da settanta persone.
Nel ’79 Germana ci lasciò e l’atelier venne chiuso. Per alcuni anni mi dedicai alla famiglia e ai miei figli, mi resi però ben presto conto che il lavoro mi mancava.
Nell’84 feci perciò il grande salto: aprii una piccola sartoria in via G. Jan, una traversa di corso Buenos Aires che trasferii poi nell’attuale sede di viale Maino 19 nel ’93. Avevo mantenuto i contatti con le mie clienti della sartoria Maruccelli, che sposarono con entusiasmo il mio nuovo progetto sartoriale. Avevo finalmente realizzato il mio sogno di indipendenza: vestire le “mie” clienti per le grandi occasioni e realizzare per loro interi guardaroba su misura. In quegli anni iniziai anche a collaborare con tutti i più grandi stilisti, realizzando le prime collezioni di Versace, Ferré e Valentino, con cui collaboro ancora assiduamente.
Quali sono stati i momenti che più hanno segnato la sua carriera?
Sicuramente la mia sfida personale e il continuo confronto con i grandi personaggi del mondo della moda, dalla Maruccelli che mi ha dato e ha preteso tantissimo, agli stilisti che ho visto affermarsi sulle passerelle di tutto il mondo.
Qual è la sfida più importante per il mondo della moda in questo momento storico?
Credo che i politici dovrebbero incentivare e ridare slancio al lavoro artigianale, asse portante del settore moda Made in Italy. Dobbiamo anche insegnare ai giovani la nobiltà del lavoro.
Quale consiglio darebbe ai giovani stilisti?
Consiglio di abbassare la cresta, essere più umili e imparare a lavorare, perché questo lavoro può dare da vivere, se ci si mette impegno e dedizione.
A quale tipo di donna si rivolgono le sue collezioni?
Alla donna indipendente, che ama se stessa e vuole valorizzarsi con vestiti che ne esaltino le forme e la personalità, senza cedere alle imposizione effimere della moda.
Che cosa significa per lei “eleganza”?
Eleganza è per me sinonimo di semplicità, gusto nell’abbinamento, capacità di portare un abito con disinvoltura. Non è il vestito che deve portare la donna, ma è la donna che deve portare il vestito.
Quale crede sia oggi il senso dell’espressione “Made in Italy”?
Il Made in Italy è conosciuto in tutto il mondo per le sue capacità manuali, il gusto per gli abbinamenti, l’abilità dei nostri tessutai. Le grandi firme hanno oggi troppa importanza. Credo che il Made in Italy possa fare da volano per la nostra economia solo se si ritorna all’artigianalità.
Qual è il suo rapporto con Milano?
Tanto amore e tanta delusione per la situazione attuale. La Milano vera era quella del lavoro e del rispetto reciproco. Oggi si guarda troppo alla facciata, c’è troppa superficialità.
È anche cambiato il modo di vestire, le signore prima volevano i tailleur o gli abitini, ora vedo donne di una certa età che entrano in competizione con le proprie figlie e vogliono dei look “giovanili”. Di positivo vedo invece la ricerca per l’essenziale, senza tanti fronzoli.
Che cosa cerca in un tessuto? Come lo sceglie?
Scelgo sempre la qualità italiana. Avevamo dei bravissimi disegnatori di stampe, ora un po’ meno. Solo in Clerici Tessuto trovo ancora dei tessuti ricercati, come i broccati. Credo che la Clerici Tessuto sia l’ultimo baluardo della grande tradizione di tessutai comaschi, prima c’era più concorrenza e un impegno a chi faceva meglio.
Consiglio new tess per l’alta qualità e la varietà dei colori nei tessuti in tinta unita. Mi piacerebbe vedere però una proposta più esclusiva e ricercata.
Angela e il suo team vi aspettano in viale Majno 19 a Milano – Tel 02 76008059 – sartoria-angela.eu